mercoledì 10 marzo 2010

Paola Pizzini: 'Lettera aperta a Nicola Giugni'




risultato dei trapianti precedenti




'Per tuo tramite chiedo alla maggioranza consiliare di Sondrio di esprimersi individualmente sulle modalità con cui Molteni si è rapportato alla cittadinanza'.



Caro Nicola,

mi rivolgo a te con la stima e la fiducia che hai dimostrato di meritare sostenendo in prima persona le istanze di noi cittadini che vorremmo avere parte nelle decisioni che modificano nel profondo la città in cui viviamo, tenendo fede con ciò all'enunciato conclusivo del programma elettorale di Sondrio 2020 di cui sei capolista:

"L'informazione è un diritto: previsione di criteri di trasparenza dei processi decisionali e di capillare informazione pubblica circa i fatti amministrativi. Coinvolgimento della popolazione e delle singole realtà nelle decisioni che incidono sulla vita quotidiana della città al fine di pervenire a decisioni partecipate e condivise, così come previsto da Agenda 21."

Dal settembre 2009, quando spontaneamente è sorto il movimento d'opinione contrario all'abbattimento del cedro per il rifacimento della piazza Campello, nell'attuale maggioranza del Consiglio comunale nessuna voce si è mai fatta carico delle legittime rivendicazioni dei cittadini, benché supportate da un totale di oltre 2.000 firme. Un silenzio unanime pare aver sempre avallato decisioni e modalità adottate dal sindaco Molteni persino nei confronti dei gruppi consiliari di minoranza, senza l'interpellanza dei quali la voce dei cittadini dissenzienti non avrebbe di certo avuto mai risposta alcuna.

Confidando tuttavia in una pur minima possibilità che quel granitico consenso celi anche lievi incrinature, per tuo tramite chiedo ad assessori e consiglieri di maggioranza che si esprimano individualmente a proposito delle modalità con cui il sindaco Molteni si è rapportato alla cittadinanza che rappresenta.

È una speranza fondata ad esempio su quanto sostiene l'assessore Cotelli sul sito di Sondrio 2020: "Il coinvolgimento la partecipazione dei cittadini e dei diversi attori della società risulta infatti fondamentale al fine di migliorare la qualità delle politiche pubbliche e i processi decisionali, integrando così gli apporti dei cittadini nella definizione degli stessi."

E chissà, forse qualcuno dei nostri amministratori ha letto il fascicolo inviato al sindaco con i commenti dei cittadini che hanno voluto e finanziato la perizia sul cedro, condividendo nel proprio intimo le tue parole che spiccavano in prima pagina...

Immagino che aver condiviso - nonostante il ruolo istituzionale di presidente dell'ASM - la sorte dei sondriesi che il nostro sindaco ha deciso di lasciare inascoltati abbia rafforzato in te la convinzione di quanto sia importante includere nelle logiche di governo della città il rispetto del senso civico che anima iniziative di dissenso come la nostra.

Ringrazio chiunque aderisca a questa richiesta e sappia vedere in questa controversia un'occasione di crescita civile per la nostra città.


Paola Pizzini

Nicola Giugni risponde a Paola Pizzini: 'E se spostassimo il cedro?'

'Perché la minoranza non si preoccupò del cedro al momento della presentazione del progetto?'.





Sondrio.
Rispondo volentieri alla lettera aperta di Paola Pizzini, scritta in rappresentanza del comitato di cittadini che vorrebbe preservare il cedro di Piazza Campello, evitandone il taglio nell'ambito dei pur pregevoli lavori di riqualificazione urbanistica avviati dall'Amministrazione Comunale. Anch'io, come sondriese, sono legato a quell'albero da ragioni sentimentali, che mi hanno portato a sottoscrivere la raccolta fondi per l'esecuzione della seconda perizia, condividendo la necessità di un approfondimento sulle sue condizioni di salute. In generale, poi, sono dell'idea che il verde urbano arredi quanto e più di molti interventi edilizi, soprattutto quando ha acquisito, negli anni, il valore della memoria collettiva, prescindendo da peculiari qualità "botaniche". Ricordo, tuttavia, che lo scorso anno il progetto di riqualificazione di Piazza Campello fu presentato alla cittadinanza nella forma più aperta possibile: attraverso l'esposizione pubblica, in piazza appunto, alla presenza di membri della Giunta Comunale, che si resero disponibili a fornire tutte le spiegazioni loro richieste dai cittadini. Un bell'esempio di democrazia partecipata, di fronte al quale suonano strumentali e tardive le critiche rivolte al Sindaco Molteni dai gruppi consiliari di minoranza (perché non si preoccuparono del cedro al momento della presentazione del progetto che ne prevedeva il taglio?). Ora che i giochi sembrano fatti, mi permetto di segnalare l'esistenza di una soluzione alternativa. Proprio in questi giorni nella civile Parma un ginko biloba alto 30 metri e ultrasessantenne è "sparito", nottetempo, da una delle piazze centrali della città, dove il Comune intende realizzare un parcheggio pubblico. L'albero non è stato abbattuto, ma trapiantato in un parco non molto distante, grazie anche alle basse temperature invernali che ne assicurano il blocco vegetativo, proteggendone le radici. Mi piacerebbe che un destino analogo fosse riservato al nostro caro cedro, essendo ora necessario salvaguardarne l'esistenza più che l'ubicazione.

Nicola Giugni

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perchè bisgna abbattere il cedro in piazza campello?